Marta Anna Ferretti, neo presidente di Engas Hockey Vercelli

Cosa le piace dell’hockey pista?

“Per me è uno degli sport più belli che esistano: è affascinante, aggressivo, pulito. Ha tante qualità, purtroppo il calcio non era sempre così. Mi ha totalmente conquistata”.

Operativamente, da presidente di HV, di cosa si occuperà?

“Di un po’ di tutto: mi piace avere tutto sotto controllo. Non mi va di essere solo la presidente lì seduta che guarda la partita. Voglio avere un rapporto con il direttore sportivo, i vicepresidenti, voglio parlare con l’allenatore e i giocatori, desidero condividere ed essere presente in ogni aspetto”.

Ha già un rapporto con Vercelli, quanto la conosce?

“Inizierò a viverla di più da settembre, perché i miei ragazzi, che frequentano il liceo sportivo, saranno in città per due giorni a settimana a fare hockey, ad allenarsi. Poi, ovviamente, ci sarò sempre per le partite e per la prima squadra. Non vedo l’ora di iniziare a viverla appieno: è una bella città che si merita anche una bella squadra e un po’ di soddisfazioni, che credo ci potremo togliere”.

Come ha scelto Vercelli?

“Io vado dove mi porta il cuore. Sono venuta ad assistere a una partita di HV al palazzetto, ho visto come piacesse l’ambiente ai miei figli, poi ho conosciuto Alvise Racioppi e fra le nostre famiglie è nata un’amicizia importante. Mi sono trovata da subito molto bene”.

Cosa rappresenta per lei lo sport?

“Credo che lo sport sia fondamentale, per tutti. E’ una cosa bella, che permette di distrarsi e ciò vale sia si tratti di una partita agonistica importante, che di una corsa o una camminata. Per i giovani in particolare riveste enorme importanza, sin da piccolini, per il suo valore educativo, di costruzione e impostazione dell’identità personale. Credo che gli allenatori debbano educare e sono molto attenta a questo aspetto. Poi, mi piace molto la pratica di far entrare in pista le squadre accompagnate dai bambini, spero di poterlo fare a Vercelli: è splendido, motiva tantissimo i ragazzini. Vedono il loro sogno lì accanto, come potrebbero diventare, la forma del loro futuro”.

Pensa di poter portare ad HV la sua esperienza nella formazione e gestione dei settori giovanili che ha maturato nel calcio?

“Ci vuole pazienza ed è necessario farsi conoscere, poi i ragazzini arrivano da sè. A me a Correggio è accaduto così. Le cose vengono pian piano: servono pazienza e tempo, non fretta o imposizioni”.

Com’è essere donna in un ruolo dirigenziale sportivo?

“La presenza femminile serve anche nello sport. Anche se non mi è mai accaduto, è chiaro che possa dar fastidio, ma non mi interessa, si deve perseverare e pensare a costruire”.

Che segno, sportivo e umano, vuole lasciare in HV?

“Un bel segno e vorrei rimanere anche per un po’. Vercelli merita belle stagioni di hockey: desidero che la gente venga al palazzetto e sia orgogliosa di HV. Il prossimo anno vorrei arrivare in Europa, i presupposti sulla carta ci sono. Sosterrò l’impegno che da sempre HV mette nel sociale e continueremo convintamente su questa strada. Anche quando lavoravo nel calcio, visitavo con la squadra, all’ospedale di Carpi e in uno di Milano, reparti di oncologia pediatrica, cercando di portar sollievo ai pazienti nel periodo natalizio. Mia abitudine era anche destinare in beneficenza, sempre a queste realtà, l’importo complessivo della multe rimediate dai giocatori durante la stagione”.

Articolo di Elisa Rubertelli tratto da INFOVERCELLI24